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fatto tutte le soprascritte qualità, ma è bene necessario
parere di averle. Anzi ardirò di dire questo, che, avendo-
le et osservandole sempre, sono dannose, e parendo di
averle, sono utile: come parere pietoso, fedele, umano,
intero, relligioso, et essere; ma stare in modo edificato
con l animo, che, bisognando non essere, tu possa e sap-
pi mutare el contrario. Et hassi ad intendere questo, che
uno principe, e massime uno principe nuovo, non può
osservare tutte quelle cose per le quali li uomini sono te-
nuti buoni, sendo spesso necessitato, per mantenere lo
stato, operare contro alla fede, contro alla carità, contro
alla umanità, contro alla religione. E però bisogna che
elli abbi uno animo disposto a volgersi secondo ch e
venti e le variazioni della fortuna li comandono, e, come
Letteratura italiana Einaudi 65
Niccolò Machiavelli - Il Principe
di sopra dissi, non partirsi dal bene, potendo, ma sapere
intrare nel male, necessitato.
Debbe, adunque, avere uno principe gran cura che
non li esca mai di bocca una cosa che non sia piena delle
soprascritte cinque qualità, e paia, a vederlo et udirlo,
tutto pietà, tutto fede, tutto integrità, tutto relligione. E
non è cosa più necessaria a parere di avere che questa
ultima qualità. E li uomini in universali iudicano più alli
occhi che alle mani; perché tocca a vedere a ognuno, a
sentire a pochi. Ognuno vede quello che tu pari, pochi
sentono quello che tu se ; e quelli pochi non ardiscano
opporsi alla opinione di molti che abbino la maestà del-
lo stato che li difenda: e nelle azioni di tutti li uomini, e
massime de principi, dove non è iudizio da reclamare,
si guarda al fine. Facci dunque uno principe di vincere e
mantenere lo stato: e mezzi saranno sempre iudicati
onorevoli, e da ciascuno laudati; perché el vulgo ne va
preso con quello che pare e con lo evento della cosa; e
nel mondo non è se non vulgo; e li pochi ci hanno luogo
quando li assai hanno dove appoggiarsi. Alcuno princi-
pe de presenti tempi, quale non è bene nominare, non
predica mai altro che pace e fede, e dell una e dell altra è
inimicissimo; e l una e l altra, quando e l avessi osserva-
ta, li arebbe più volte tolto o la reputazione o lo stato.
Letteratura italiana Einaudi 66
Niccolò Machiavelli - Il Principe
CAP. 19
De contemptu et odio fugiendo.
[In che modo si abbia a fuggire lo essere sprezzato e odiato]
Ma perché, circa le qualità di che di sopra si fa men-
zione io ho parlato delle più importanti, l altre voglio di-
scorrere brevemente sotto queste generalità, che il prin-
cipe pensi, come di sopra in parte è detto, di fuggire
quelle cose che lo faccino odioso e contennendo; e qua-
lunque volta fuggirà questo, arà adempiuto le parti sua,
e non troverrà nelle altre infamie periculo alcuno. Odio-
so lo fa, sopr a tutto, come io dissi, lo essere rapace et
usurpatore della roba e delle donne de sudditi: di che si
debbe astenere; e qualunque volta alle universalità delli
uomini non si toglie né roba né onore, vivono contenti,
e solo si ha a combattere con la ambizione di pochi, la
quale in molti modi, e con facilità si raffrena. Conten-
nendo lo fa esser tenuto vario, leggieri, effeminato, pu-
sillanime, irresoluto: da che uno principe si debbe guar-
dare come da uno scoglio, et ingegnarsi che nelle azioni
sua si riconosca grandezza, animosità, gravità, fortezza,
e, circa maneggi privati de sudditi, volere che la sua
sentenzia sia irrevocabile; e si mantenga in tale opinione,
che alcuno non pensi né a ingannarlo né ad aggirarlo.
Quel principe che dà di sé questa opinione, è reputa-
to assai; e contro a chi è reputato, con difficultà si con-
giura, con difficultà è assaltato, purché s intenda che sia
eccellente e reverito da sua. Perché uno principe debbe
avere dua paure: una dentro, per conto de sudditi; l al-
tra di fuora, per conto de potentati esterni. Da questa si
difende con le buone arme e con li buoni amici; e sem-
pre, se arà buone arme, arà buoni amici; e sempre sta-
ranno ferme le cose di dentro, quando stieno ferme
quelle di fuora, se già le non fussino perturbate da una
congiura; e quando pure quelle di fuora movessino, s el-
Letteratura italiana Einaudi 67
Niccolò Machiavelli - Il Principe
li è ordinato e vissuto come ho detto, quando non si ab-
bandoni, sempre sosterrà ogni impeto, come io dissi che
fece Nabide spartano. Ma, circa sudditi, quando le cose
di fuora non muovino, si ha a temere che non coniurino
secretamente: di che el principe si assicura assai, fuggen-
do lo essere odiato o disprezzato, e tenendosi el populo
satisfatto di lui; il che è necessario conseguire, come di
sopra a lungo si disse. Et uno de più potenti rimedii che
abbi uno principe contro alle coniure, è non essere odia-
to dallo universale: perché sempre chi congiura crede
con la morte del principe satisfare al populo; ma, quan-
do creda offenderlo, non piglia animo a prendere simile
partito, perché le difficultà che sono dalla parte de con-
giuranti sono infinite. E per esperienzia si vede molte es-
sere state le coniure, e poche avere avuto buon fine. Per- [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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